Luce Vita Verità
Pontificale di Natale
Caltanissetta – Cattedrale, 25 dicembre 2018
1. Aurora di speranza
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”: Natale è il farsi carne di Dio in mezzo a noi e a favore nostro, per noi che tante volte siamo stati tenebre che hanno combattuto la luce, siamo stati menzogna che ha combattuto la verità, siamo stati solitari che hanno combattuto la solidarietà. Celebrare oggi il “compleanno di Gesù” significa aprire il cuore alla speranza che dopo due millenni la luce continui a trionfare e a non farsi soffocare dalle tenebre, la verità continui ad avanzare e non si lasci sopraffare dalla falsità e dalla menzogna, la vita continui a trionfare e non si lasci sconfiggere dalla morte. Natale è allora per noi aurora di speranza, la speranza che anche dentro il nostro cuore, dentro le nostre famiglie, noi siamo capaci di vincere ogni egoismo, ogni tenebra, ogni morte, ogni disperazione.
Natale è aurora di speranza. Non dobbiamo aspettare coinvolgimenti di massa, né possiamo più pensare di muovere popoli perché aderiscano alla fede. Si tratta di ripartire sempre da ciascuno di noi, anche da un piccolo gruppo che, come noi, attorno a noi, osa ancora sperare, osa ancora affidarsi a Dio, fidandosi della Parola del Vangelo che spezza ogni barriera, supera ogni frontiera, aggrega ogni diversità in una relazione che supera le simpatie e le antipatie, le lingue e le culture, financo la stessa professione di fede.
2. Ripartire da noi stessi
Se Dio si è fatto carne è perché ogni carne può essere trasfigurata da Dio; se Dio si è fatto bimbo è perché ogni bimbo che ciascuno di noi è può diventare Dio. Non uccidiamo, dunque, l’innocenza che ancora alberga nella nostra anima, non uccidiamo i nostri sogni e la nostra capacità di trasfigurazione, per essere santi come Dio è Santo. Ma dobbiamo partire da noi stessi, lottare con noi stessi, superare la logica dell’uomo nella quale siamo tentati ogni giorno di essere risucchiati, superare l’indifferenza, la concorrenza, superare ogni paura, perché quando arriva la luce non c’è più paura ma c’è la gioia.
“Non temere, Maria... Non temere, Giuseppe… Non temete…!”. Non temete, non abbiate paura! Attenti, però, figlioli, spesso abbiamo paura di noi stessi e per questo viviamo come alienati, come disancorati. Non è la paura del futuro, non è la paura di non farcela, è la paura di guardare la nostra miseria.
Ma Gesù non ha scelto di nascere in una reggia o in un palazzo regale, ci chiede di essere stalla, con la puzza di stalla, con la paglia della stalla, ma consapevoli di essere solo una stalla. E Lui viene e si adagia sulla mangiatoia della nostra anima e da lì fa risplendere la luce che Egli è, la vita che Egli è, la verità che Egli è, per condurci, attraverso la via che Egli è, verso la pienezza di noi stessi, di una umanità capace di costruire il futuro cominciando a seminare di pace, di gioia, di amore, il presente. Buon Natale!