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Materna Carità

01-01-2021 00:00

Diocesi di Caltanissetta

omelie,

Materna Carità

Materna Carità  Solennità di Maria SS.ma Madre di DioCaltanissetta – Cattedrale, 1° gennaio 2021  1. Restituire Dio a Dio Si dice solitamente “anno nu

Materna Carità

 

 

Solennità di Maria SS.ma Madre di Dio

Caltanissetta – Cattedrale, 1° gennaio 2021

 

 

1. Restituire Dio a Dio

 

Si dice solitamente “anno nuovo vita nuova”: è quello che ciascuno di noi spera e porta nel suo cuore. Abbiamo consegnato questa notte l’anno vecchio nel cuore di Dio: un anno drammatico, segnato da questa pandemia che ancora continua a diffondersi e a mietere vittime.

 

Noi abbiamo iniziato l’anno passato nel segno del dolore, per la morte, proprio il 1° gennaio, di un giovane sacerdote, e poi il Signore ne ha chiamati a sé altri due. Ciascuno di noi porta nel cuore lutti, ferite e sofferenze, perché la morte, il male, la malattia ha colpito nostri familiari, nostri parenti, nostri amici, nostri conoscenti.

 

Abbiamo davvero respirato quest’aria funebre attorno a noi, abbiamo sentito il vento della malattia sfiorare la nostra pelle, e se oggi siamo qui a lodare il Signore per il dono di Maria, Madre sua e nostra, è perché siamo chiamati a una assunzione maggiore di responsabilità credente, in quanto su ciascuno di noi incombe il compito di dare carne e volto a Cristo nella storia. Ciascuno di noi, in virtù di quella prima maternità di Maria Santissima è chiamato a dare nuova maternità a Dio nella storia, nell’esercizio di una carità senza confini e senza condizioni, all’insegna di una com-passione con l’umanità sofferente, povera, emarginata, all’insegna della solidarietà con quanti continuano ancora e forse ancora di più a vivere situazioni esistenziali, familiari, economiche, dense di profondo disagio.

 

2. Abbandono e speranza

 

E allora vogliamo ancora trovare con Maria Santissima la forza di sperare, come il sole è certo che ogni mattina sorge e spezza le tenebre, così è certo che l’amore trionferà su ogni morte, che la vita regnerà su ogni povertà e ogni malattia. Cerchiamo di imitare Mari! Lei è la donna raccolta e per questo protesa, è la donna che accoglie, nel suo fiat, il Verbo di Dio che in Lei trova posto nella storia dell’umanità. Ma è la donna che ha raccolto ogni parola di Dio mettendola in pratica, ha raccolto le lacrime e il sangue di suo Figlio e certamente raccoglie le nostre lacrime, come dice il Salmo, nell’otre del suo cuore. Raccoglie le nostre ferite, e proprio perché donna che accoglie e vive nel raccoglimento, è donna che espone se stessa, mettendosi in prima linea fra i discepoli del Figlio suo, e accompagnandolo fino al Golgota, fino al mistero del trionfo nella Risurrezione, accompagnandolo verso il cielo.

 

E ancora una nuova pagina, Lei, donna che accoglie lo Spirito Santo e vive nel raccoglimento di quella comunità nascente, per rilanciarla ed esporla alle sfide del mondo con la forza del Vangelo. E allora osiamo sperare, osiamo ancora una volta nascere alla fede da figli, osiamo ancora una volta impegnarci ad amare come ha amato Maria, perché il nostro cuore sia un otre che raccoglie le lacrime dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, e nella fede dispensa loro grazia e misericordia.

Buon anno!