Un cammino di luce
Veglia Pasquale
Caltanissetta – Cattedrale 3 aprile 2021
1. “Sul far del mattino”
Dall'Egitto alla Palestina, dal Mare dei Giunchi o Mar Rosso al sepolcro, presso il Golgota, “sul far del mattino”: questa espressione lega questi due luoghi e queste due realtà. Abbiamo ascoltato nella pagina di Es. 14 il racconto di questa liberazione sognata, invocata dal popolo di Israele oppresso dall'Egitto. Finalmente, attraverso Mosè, Israele esce dall'Egitto e vive il suo esodo dalla terra di oppressione e di schiavitù, terra di morte, terra senza speranza. E al Mare dei Giunchi, Dio compie un prodigio straordinario: il mare, simbolo del male e del caos primordiale, da liquido diventa solido, era un muro a destra e a sinistra. Dio spacca in due il male, riesce dunque a mettere ordine nel disordine, cosmos nel caos e fa vivere al suo popolo l'esperienza del sepolcro, perché «Israele entra nel mare, mentre a destra e a sinistra come un muro le acque lo circondavano» (Es 14,22).
Il cammino di Israele è il cammino tipico di chi ha incontrato Dio in Cristo Gesù e va dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita. Il popolo di Israele compie un cammino da ovest a est, va verso la luce e “sul far del mattino” Dio fece tornare di nuovo le acque del mare come erano prima e Israele vide l'Egitto, non gli Egiziani, Mitzraim sono "le tue terre": vide l'Egitto, simbolo di oppressione e di morte, morto in mezzo al mare/male.
Anche Gesù come Israele entra in quel sepolcro ed è chiuso da quel duplice muro che è la tomba. Ma “sul far del mattino” lui trionfa, è risuscitato alla vita.
2. Fuori dal tunnel
Figlioli carissimi, stiamo vivendo ore difficili, ogni giorno ascoltiamo un bollettino di morte e quello che possiamo sperare è di arrivare a 200 morti al giorno per covid-19, ma ancora non ci siamo arrivati. Tutto questo sta gettando nel panico tanti uomini e donne, sta gettando nello smarrimento soprattutto i giovani e così aumentano le vie di alienazione, di stordimento, le dipendenze. Ma dobbiamo attraversare questo tunnel di morte e di tenebra con la certezza di poter rinascere “sul far del mattino” a nuova primavera, coltivando la speranza quale riconciliazione di ciascuno di noi con se stesso, con la sua coscienza, con i più alti ideali che ci devono portare a rivoluzionare questa società, seminandovi l'amore che vince anche la morte.
Questa sera condividiamo con gioia il dono della nostra Chiara, che è uscita dal tunnel alienante e difficile delle dipendenze grazie alla bella Comunità della Ginestra, seguita spiritualmente da p. Salvatore Tumminelli, che fa parte di Casa famiglia Rosetta, fondata dal compianto p. Vincenzo Sorce. Chiara è qui presente con le amiche che l'hanno aiutata e con il presidente di Casa Famiglia Rosetta e questa sera entrerà nel lavacro di generazione e diventerà a pieno titolo figlia liberata di Dio, figlia amata, infatti riceverà il battesimo, la cresima e per la prima volta Gesù Eucaristia.
3. Ricominciare nella gioia liberante dell’amore
è un germoglio di speranza vera, perché è un fatto di vita ed è un fatto di Vangelo. Chiara questa sera inizia un cammino di adultità nel suo essere donna credente, figlia da Dio amata e testimone fino al sangue che l'amore vince ogni tipo di morte e che niente potrà renderci liberi se non il Signore, Dio di libertà, perché ci libera dentro, restituendoci alla dignità della nostra umanità.
Ti accompagneremo Chiara, da questa sera, il Vescovo lo ha già fatto anche nelle settimane precedenti, ma ti accompagneremo con affetto e preghiera perché tu possa diventare un esempio vivo di come si può rinascere e come tutto può sempre ricominciare nella gioia liberante dell'amore.
Tu adesso inizi un cammino che questi nostri fratelli e sorelle vestiti di bianco, hanno già concluso. Sono fratelli e sorelle della seconda comunità del Cammino neocatecumenale presente nella parrocchia San Paolo. Loro hanno concluso il loro più che ventennale cammino nel quale, di tappa in tappa, hanno resistito a tutte le possibili sirene di questo mondo, hanno rinunciato davvero a quell'Egitto oppressore e schiavizzante che è il peccato e hanno rivolto lo sguardo del loro cuore a Cristo Crocifisso e risorto: Crocifisso perché ha pagato il prezzo dell'amore, ma risorto perché l'amore è vittorioso sempre.
Questi nostri fratelli e sorelle questa sera indossano la veste bianca del loro battesimo, sono diventati nuove creature e anche per loro dobbiamo pregare. Loro ci dicono che la fede è una faccenda seria e che non si tratta di essere devoti ma di essere credenti responsabili, di andare controcorrente, tante volte anche contro se stessi, contro le proprie inclinazioni, contro i propri istinti. Dobbiamo andare controcorrente in questo mondo così stanco, così indifferente, così smarrito.
Che tutti voi, carissimi figlioli del Cammino neocatecumenale, e tu, amatissima Chiara, possiate essere con la vostra vita i segnali stradali che portano alla vita che è Cristo Gesù, che possiate col vostro esempio e la vostra testimonianza indicare a tutti, e in modo particolare ai giovani, questa speranza positiva e che, uniti, possiate essere germi della nuova civiltà dell'amore, una ginestra fiorita, un cammino acceso di luce e di quella purezza nell'amore che rende davvero nuove tutte le cose. Non abbiate paura, Cristo, nostra speranza è risorto, è davvero risorto!