La mangiatoia di Dio
Natale, S. Messa della notte
Caltanissetta - Cattedrale, 24 dicembre 2019
1. Figli nel Figlio
Il profeta Isaia cantava: “Un bambino ci è stato donato”. Questo Bimbo è un figlio e uno dei suoi nomi sarà “Padre per sempre”. Sembra un assurdo: un bimbo che nasce e che ci viene consegnato come figlio, porta il nome di “Padre per sempre”. Eppure, è questo il mistero del Natale: un figlio ci viene donato ed è Dio ed è il figlio di Dio che prende volto d’uomo, che nasce da donna. E questo bimbo che è figlio ha un nome: “Padre per sempre”, ci consegna il nome di Dio come “Padre per sempre” e Lui stesso, il figlio, è un padre, in quanto con la sua nascita, siamo anche noi – per usare l’espressione di Rilke – “sempre, sul punto di nascere”.
Quindi Gesù, nascendo, ci permette di rinascere, è la sua nascita che ci genera come figli. Egli è un figlio che porta con sé la paternità, perché ci genera ad una figliolanza che nessuno ci potrà mai togliere. Come Dio è Padre per sempre, così noi saremo figli per sempre; nonostante le nostre debolezze, nonostante le nostre povertà, nonostante le nostre cadute, siamo figli per sempre.
Il mistero del Natale è così grande che solo a tentare di entrare dentro questo mistero ci sentiamo come rapiti in un’estasi che, pur consegnandoci alla nostra carnalità, ci innalza fino al cielo di Dio. A Natale nasce Dio e nasce un Dio che è così obbediente a Dio Padre da svuotarsi, da abbassarsi, da nascere bimbo, da crescere dentro il grembo di una creatura quale è Maria Santissima ed essere da lei partorito a questa terra che Egli stesso aveva creato.
2. Natale sempre
È Natale, Dio nasce bambino, nasce uomo come noi. Fino a quando avremo questo Bambino, fino a quando per noi sarà Natale? Noi potremmo pensare che con l’Ascensione questo figlio ci è stato tolto perché è ritornato in cielo. Ma Egli stesso ha detto: “Io sarò con voi tutti i giorni”. Questo vuol dire che non se n’è andato, che ogni giorno è Natale, che il Padre ci dà questo figlio sempre e ce lo dà per consentire a noi di celebrare sempre il nostro Natale, di nascere ogni giorno.
Il modo che Gesù ha trovato per ritornare al Padre eppur essere sempre con noi è l’Eucaristia. Eucaristia è il Natale di Cristo che si fa Pasqua per noi. Ancora una volta nell’Eucaristia Egli si fa piccolo; non gli è bastato nascere da una donna preservata dal peccato originale, vuole nascere da noi così come siamo, fragili e peccatori, da noi che gli voltiamo le spalle, da noi che spesso litighiamo, da noi che troppe volte ci dimentichiamo di Lui. Gesù vuole nascere in noi e l’Eucaristia è Gesù che, venendo in noi, nasce ancora una volta in noi facendo nascere noi con Lui come figli. E quindi, riaccende la speranza.
Ogni volta che ci nutriamo dell’Eucaristia noi celebriamo il Natale e possiamo costruire la pace, possiamo ancora alzare lo sguardo e vedere e sentire gli angeli che ci dicono: in te il cielo si unisce alla terra, perché Dio è in te, la tua anima è il suo cielo e la terra della tua carne è la sua casa, è la sua mangiatoia. Quindi, anche tu puoi nascere e Lui, che si è fatto piccolo, è come se fosse tuo Padre che ti genera e, generandoti, ti consegna suo Padre, tanto che tu puoi dire come figlio “Padre nostro” a Dio.
Questo è il mistero del Natale ed è qualcosa di grande: noi mangiatoia di Dio, la nostra anima cielo di Dio fino al punto che noi nasciamo con Lui come altri Gesù. E ai tanti pastori emarginati, ai tanti custodi della notte, ai tanti magi che vengono da lontano con il desiderio di cercare per trovare, noi possiamo dire: è nato per te, possiamo dire che la pace ci è data perché siamo amati da Dio.
Questo è Natale. Se noi entrassimo in questo mistero, se noi gustassimo quello che stanotte meditiamo, quello che in ogni celebrazione dell’Eucaristia noi diventiamo, allora la nostra anima sarebbe nella pace, il nostro cuore si schiuderebbe alla speranza. E anche se per gli altri possiamo essere gli ultimi, noi siamo i primi nel cuore di Dio, perché siamo suoi figli.
Questa notte si innalzi il nostro canto al Signore, perché il peso della sua presenza nella storia, cioè il suo Gloria, è affidato alla custodia e alla responsabilità di ciascuno di noi, chiamato a farsi sentinella di prossimità, chiamato a nascere per aiutare tutti gli altri, a nascere sempre, ancora, di nuovo, perché ogni giorno è ancora e sempre un cominciamento, come ogni Eucaristia è un Natale. Sia lodato Gesù Cristo!